Letture 2011

La trasfigurazione della natura nell'arte

 
Index del.icio.us


Da profondo conoscitore del pensiero europeo medioevale e consapevole di rivolgersi a un pubblico in prevalenza occidentale, Coomaraswamy (1877—1947) ha avuto la cura di trascegliere quei passi della letteratura filosofico—religiosa dell' epoca che fossero più in grado di svegliare il lettore alla consapevolezza dell' ’essenzialità del «sottrarre» rispetto alla superficialità dell' «aggiungere»,ai fini dell’inte!Iigere. Entrano a colloquio con noi, attraverso il portavoce orientale, protagonisti occidentali di altrettante vie alla contemplazione dell’arte di Dio: san Tommaso d’ Aquino, Meister Eckhart, Agostino Dante, Blake fino a Maritain.



Nei sette capitoli che compongono questo volume ,Coomaraswamy traccia un affresco dell'arte il cui protagonista non è l' uomo fisico, come la sua opera destinato a perire, ma l’uomo cosmico, il pellegrino di maya in cui si sono specchiati i viandanti solitari di ogni epoca trascorsa e ventura .All’ uomo odierno che ha perduto il senso del sacro, questa immagine appare vuota d senso. Il mondo in cui vive cui vive è fitto di segni, segnali, rumori, ingiunzioni e sensi unici: egli vede il segno ma non ravvede il simbolo, sente il rumore ma non ode il suono, teme il silenzio perché « si » teme. Irride ai valori perché è sordo al Valore, non ha rettitudine perché ha perso l' equilibrio, infine corteggia e pratica l’arte ma non sa pià cosa significhi amare, dedicarsi, rinunciare, morire.



Dallo scritto di Grazia Marchianò


JAlbum 7.3